Sono giorni d'Africa
quando il virus boccheggia
insieme alle zanzare.
Oltre la finestra una selva urbana
si prende gioco di piani domestici
dando le spalle
ad una piazza deserta
ti tavoli rarefatti
in attesa di parole distanti.
La monotonia di schermi e rumori
spezzata da righe verdi
tracciate su un foglio
e una canzone dei Toto
voluta e cercata
come poesia a gettoni.
Regalano plexiglasss, vorremmo abbracci
sogniamo corpi
ripagati da cellulari.
Dimentichi di fisici bestiali,
solo amore
vorremmo
i tuoi seni
non le spalle distanziate
le tue labbra
non l'eco di parole lontane
i tuoi occhi
non riflessi di vetri distorti.
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