lunedì 3 agosto 2020

Africa

Sono giorni d'Africa

quando il virus boccheggia

insieme alle zanzare.


Oltre la finestra una selva urbana

si prende gioco di piani domestici

dando le spalle

ad una piazza deserta

ti tavoli rarefatti

in attesa di parole distanti.


La monotonia di schermi e rumori

spezzata da righe verdi

tracciate su un foglio

e una canzone dei Toto

voluta e cercata

come poesia a gettoni.


Regalano plexiglasss, vorremmo abbracci

sogniamo corpi

ripagati da cellulari.


Dimentichi di fisici bestiali,

solo amore

vorremmo

i tuoi seni

non le spalle distanziate

le tue labbra

non l'eco di parole lontane

i tuoi occhi

non riflessi di vetri distorti.


domenica 10 maggio 2020

Il sorriso dietro la maschera


Primo weekend di “libertà” e prime passeggiate dopo il lungo isolamento tra le mura domestiche.
Piacevolmente riprendo le mie vie, colle di Mozzo sabato e Roncola di Treviolo domenica, tanto per riattivare gambe e testa.
La normalità però non c'è, perché il virus incombe, forse più nella testa che laddove fa veramente male.
La ricetta per stare momentaneamente sereni, fino a quando si potrò tornare agli abbracci, sono distanze e mascherina.
Tuttavia non tutti la pensano allo stesso modo. Molti sportivi la mascherina la rifiutano, confortati dalla permissività delle ultime disposizioni.
Capisco.. la mascherina è chiaramente controproducente, altera profondamente il respiro, fa sudare, da fastidio, e può arrivare ad essere nociva quando si fa attività fisica intensa.
D'altro canto vedi ciclisti, camminatori o podisti, che anziché semplicemente indossarla abbassata, a volte se la tengono in mano o non l'anno proprio come se fosse inammissibile pensare che nemmeno sotto il proprio condomino o in fondo alla propria via di casa, si possa incorniciare qualcuno da vicino.
Potremmo stare a discutere all'infinito se camminare all'aria aperta a distanza di più di un metro possa essere motivo di rischio o no, e quindi richieda l'uso o no della mascherina. Per comodità e speranza propenderei per il no, per prudenza per il si.
Ma oggi come oggi io vedo nell'indossare la mascherina quando incrocio qualcuno anche per campi o boschi, un segno di gentilezza e rispetto per il prossimo.
Se vedo anche lontano una persona che mi vede e in fretta e furia indossa una mascherina, mi affretto a metterla anche io, perché significa che in quello spazio che ci separa, tale persona ha intravisto un “rischio” (per me o per lei). Chi sono io per non poter contraccambiare a specchio il suo desiderio di serenità e non mettere a mia volta la mascherina. Posso non farlo per me ma lo faccio per lei.
Una riflessione che d'altro canto mi è sovvenuta passeggiando è il fatto che chi indossa la mascherina mi ispira più fiducia e simpatia, e torno a salutarlo come quando si è in montagna o nella natura. Il modo di esser uguali e solidali, rispettosi l'uno per l'altro, un segnale di condivisione e amicizia. Quelli che invece la mascherina non l'hanno non li saluto perché “temo” il loro saluto, il quale può essere “motivo di contagio”. Ecco voglio bene a chi non ha paura del virus, ma si mette una mascherina solo per rispetto, non delle regole ma delle persone. La mette quando reputa sia il momento adeguato, la toglie superata la gente, ha sempre lo sguardo un poco più avanti perché degli altri ha rispetto e non guarda solo i propri passi ma anche quelli altrui.
Delle persone senza mascherina, quelli che l'hanno orgogliosamente abbassata, falsamente in mano o sprezzantemente a casa. domani non avrò piacere di reincorporarle. Sono convinto che non indossano una mascherina, perché sotto non hanno nemmeno un sorriso gentile da nascondere.

martedì 28 aprile 2020

Culla


Mentre il giorno fuori brucia
stordito dal suono di sirena.

Mentre tutto crolla attorno
castigato dalla paura.

Resta il sole sui campi
e l'insalata cresce.

Musica respira
nell'aria
nel cuore.

Il tempo scorre
sulla mia pelle arrossata
mentre cerco me stesso
in giorni uguali,
nella culla sicura di casa
ed un terrazzo sul mondo.

Qualcuno lo scambierebbe
per il paradiso.

Mentre il giorno fuori brucia
ora sarebbe
il mio attimo migliore
se mi dicessi
ti amo.