E’ la festa degli ideali e del sacrificio per perseguirli.
E’ la festa contro le ingiustizie, contro i soprusi.
E’ la festa della liberazione dalla paura.
E’ la festa dove un racconto mi muove una lacrima, perché è festa dell’uomo e non di un dio.
E’ festa di sentimenti, e di messa in discussione.
La festa della Liberazione divide, partigiani e fascisti.
Retaggio dei tempi da divise.
I partigiani hanno lottato per la liberta, alcuni semplicemente
per salvarsi la pelle.
I fascisti hanno lottato, alcuni per condiscendenza, altri
per patriottismo, altri per salvarsi la pelle.
La Liberazione ci ha liberati da dittatori terrificanti, ma non ci ha liberati dall’odio e dalle paure reciproche.
Diverso non può essere dopo una guerra civile che ha
lacerato il cuore del’Italia.
Oggi non abbiamo un nemico visibile che ci opprime, non un
esercito, non una divisa.
Oggi i nostri nemici sono grandi del mondo che muovono marionette
a cui vorremo sparare.
Falsi obiettivi.
I nemici sono il sistema
finanziario, le multinazionali di ogni tipo, che creano divisioni per riscontri
economici. Controllano le informazioni, traffici, guerre, idee, creando caos,
controllandone i profitti.
Oggi la liberazione deve essere dai preconcetti, dall’ignoranza,
dai farsi bersagli, dall’inedia.
Servono nuovi partigiani, senza divise e cartelli, ma che
imbraccino nuove armi, per individuare i veri nemici e mobilitarsi al di la del buonismo, delle
paure e delle divisioni con cui ci hanno addomesticati.
Liberiamoci! Per onorare tutte le vite perse in nome di un
ideale.
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