giovedì 29 novembre 2012

Fine novembre



Un mattino di pioggia e freddo veste il novembre
un vento bizzoso spazza il cielo ed il parco ancora verde
sulla guglia del pino più alto
un merlo posa
sicuro ne piega la punta incurante di tutto
pure del greve ondeggiare
come fiero capitano nella tempesta
osserva e sfida ciò che lo sguardo abbraccia
aggrappato alla sua libertà
il suo orgoglio
la sua solitudine

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lunedì 29 ottobre 2012

Richiamo



Richiamo

Parole in musica tra voci spente
Accordano passioni
Danze verticali e ali raccolte
Orgoglio e sogni in impari scontro.

Scivolare su una strada umida di ombre e ricordi
Verso nuovi nascondigli
Tane fresche e vuote.

Strappare fogli di grafie incerte
Sapendo che domani non hanno valore
Una farfalla cerca tepore sul muro autunnale
Prima di spegnersi  coll’ultimo sole.

Voci
Voci
Voci
                Voci

Cercare idee di piccola statura
In trappole fonde di liscia parete
Il cielo è blu ignorando la pioggia
Sulle teste il tetto rulla incessante.

Domani è un ciclo
Tornerò a ricordarla
E  forse farà male agli occhi
Farà male alla pelle
Faranno male i miei nervi
Nel cercala nel vuoto
La voce dorrà  
per intonare un canto muto.

domenica 28 ottobre 2012

Ottobre



Ottobre

Il grigio, scuro, asfalto d’autunno
scivola indistinto tra riflessi  argentei.
Il brusio della strada assorda il cuore
tenace batte,
motore di carne,
batte.

Fotogrammi ingombranti sfilano piano
avari e tristi
di sentimenti occulti
isole alla deriva su cartoline a colori,
tesori invidiati di un futuro strozzato.

Chi cerca Dio, chi offre Gesù.
Chi lo vende urlando al mercato di anime.
Ricerca vana di un abbraccio eterno.
La musica ancora mi estorce un sorriso.

domenica 23 settembre 2012

Estate



Questa estate brucia tutto

Gli alberi si svestono di foglie seccate.
Un autunno precoce stende tappeti di gialli deserti.
Il Brembo copre la nudità del suo letto con una patina di palude
sotto cui  giovani pesci confusi cercano vie tra le correnti svogliate

Quest’estate è ormai tre anni d’inverno
che insaziabile divora ogni mio pensiero di felicità,
Dove c’era acqua per rinfrescarsi, e bere,
e sognare.

Questo sole caldo e nero
lascia solo ricordi aridi.
Prossimi a bruciare

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domenica 22 aprile 2012

"Gomorra" di Roberto Saviano

Gomorra è un libro ormai noto, reso ulteriormente famoso dal film, e il suo autore Roberto Saviano, da uomo sotto scorta è divenuto nel frattempo un eroe moderno e uomo pubblico molto presente nei programmi televisivi.
Dopo aver visto il film anni fa, apprezzandolo più per la crudezza e il realismo rispetto alla realizzazione, ho finalmente letto il libro.
Un libro veramente duro, forse all’apparenza meno violento del film, ma sicuramente più forte perché se le immagini scioccano le parole si fermano nello stomaco e di parole pesanti ce ne sono fin troppe.
Il libro narrando storie che per un italiano medio sembrerebbero di ordinaria follia, da sistema dittatoriale, intrise di violenza,fisica e psicologica. Personalmente ho fatto fatica a digerire tanti sassi. L’onnipresenza e l’implacabilità del sistema camorristico a volte mi ha fatto quasi mancare il fiato, una sensazione di assurda impotenza solo nel leggerlo e nel percepire la situazione da lontano per accorgersi che non si è mai lontani abbastanza per esserne fuori.
Una sensazione di schifo per le menti malate di chi applica questo sistema, ad ogni livello, da chi comanda a chi lo accetta e nel contempo la massima stima per quegli eroi,a volte silenziosi, a volte nascosti e sconosciuti che al profitto, o alla sopravvivenza hanno contrapposto la dignità umana.
Un libro quindi che mi sento di consigliare per informarsi e sapere, ma che nel contempo mi pone l’interrogativo se non si stia meglio nell’ignoranza.

Forse vedo due limiti nel libro. Il principale dal punto di vista narrativo è quello di mescolare esperienze in prima persona, interessanti e piuttosto avvincenti, con giornalismo e atti giudiziari che spesso ne uccidono il ritmo narrativo con nomi, intrecci famigliari spesso ridondanti anche se forse utili all’intento di rinfacciare la complessità e la vastità del fenomeno camorra.
Il secondo è una strana percezione che ho del non aver saputo rintracciare di intenzionalità e finalità di Saviano nel vivere negli ingranaggi delle mafie, il suo ruolo di spettatore, compagno, collaboratore, che rimane sottotraccia e inespresso nelle pagine del libro.

mercoledì 1 febbraio 2012

"Il vampiro del Mare" di Charles Eric Maine




Il Vampiro del mare dell’inglese Charles Eric Maine (Titolo originale: The Tide Went Out), è un classico di fantascienza che poco ha a che fare con l’omonimo film vampiresco degli anni ‘30.
Il titolo tradotto in italiano è decisamente fuorviante, almeno quanto l'immagine di copertina qui presente, in quanto il tema è ben diverso da quanto fa intravedere. Nessun mostro sottomarino che assale l’uomo, niente sangue succhiato dalle vene, bensì un uomo che si autodistrugge.  

Il libro infatti si inserisce nel genere catastrofico, per certi versi preoccupantemente attuale per quanto datato anni cinquanta.
L’ambientazione è quella della guerra fredda, in pieno periodo di corsa al nucleare.
In realtà i test atomici fuori controllo sui fondali oceanici causano uno slittamento delle faglie che comporta la rottura della crosta terrestre e gli oceani cominciano a riversarvici col risultato di un progressivo inaridimento della Terra.
I potenti scelgono di salvarsi emigrando ai poli unici luoghi in cui si potrà immagazzinare l’acqua nello stato di ghiaccio. Vengono erette cittadelle per pochi eletti destinati ad essere i superstiti della razza umana, in una prospettiva non molto diversa da quanto ripercorso in epoca recente dal film 2012.
In un epoca pre-informatizzata, non è difficile attraverso al propaganda, tenere nascosto il problema sino a quando non sarà troppo evidente.
Il libro si sviluppa attraverso gli occhi di un giornalista chiamato a lavorare per la propaganda ma ben consapevole di quale sia il problema.
Come altri libri del genere, a differenza dei recenti disaster movies, l’autore tratteggia in maniera molto cinica il processo sociale e psicologico per cui l’uomo, appena messo in difficoltà nel suo benessere e quindi nelle sue certezze, volge rapidamente ad uno stato bestiale di egoismo e inciviltà irreparabili.
Pur viziato da importanti lacune dal punto di vista scientifico, credo sia un libro importante come pietra di paragone con la moderna letteratura e cinematografia fantascientifica.
Vivamente consigliato anche ai non cultori del genere.