mercoledì 7 maggio 2014

Dopo il temporale













Questa mia gola in fiamme, per non poterti dire t’amo

Un grido o un sussurro,  alle tue orecchie sorde

Alle tue spalle

Le mie paure

Onde del mare tuonano, e scrosciano su scogli deserti

Magnifici e soli, in selvaggia desolazione.



Amici, uscite sul terrazzo,

respirate con me il dono del temporale

che tutto chiarifica in un crepuscolo terso d’occidente.



Mi pulisco le lenti per affondare nel richiamo celeste ed indaco

Mentre una stella sfugge all’ultima carezza di una nube intempestiva



L’erba e il grano bagnato si chinano stanchi alla notte.

Profuma di buono la terra e il campo,

profumano di verde

ove trovo il mio nido,

il mio riparo.



Il cielo promette lame di sole domani:

l’estate precoce d’un inverno non sbocciato

Mentre ora torno a scrivere parole

che non giungeranno dove vorrei.

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