sabato 5 dicembre 2015

Confessione di sguardi



Devo alzare lo sguardo
ed ho paura di ciò che incontro.
Di fronte a me ci sei tu
amico sconosciuto
che con gli occhi attendi i miei.

Incroci di sguardi
calamite insicure
pietre preziose
ora grezze
ora di maestria tagliate.

M’è difficile affrontare
tanta umanità:
un occhio fisso a inchiodarmi
alle mie responsabilità
un occhio che sfugge
nel cercare se stesso.
Il mio sguardo è incerto
ferito
orgoglioso
ligio alla sua parte
dominando l’istinto.
Spugna di dolore
scettico di felicità.
Una domanda pongo
Perché son qua?

Ma qui sono
E voglio restare.

Siam cuori fragili
in corazze di fango.
Siam rotti dentro
e non basta un pianto
a lavar pene
a  voler bene

Sol bisogniamo amore
senza conoscerlo
senza capirlo.

Sol bisogniamo amore
fiducia
tenerezza
e amore