Mi sveglio e risento
i suoi graffi al mio cuore,
una dolce, amara inalienabile assenza ormai di anni.
Vorrei cucire, ma sono solo strappi e spilli.
Scollegato da una realtà che non mi veste
evado virtuale tra i mille flebili legami che la mia voglia
di esserci rigenera ogni giorno.
Trappola o via d’uscita?
Vinco una statica pigrizia e mi affaccio piano al mondo
grigio d'un tardo inverno,
ricercando vita, dentro e intorno a me
tra mura e bastioni
cittadini.
Una voce m’offre un lavoro improbabile figlio dei tempi,
mentre scopro che le vaghe prospettive di nuovo amore
già si eclissano ai primi baluginii di un’alba imperfetta.
Il grigio piove sulle mie spalle,
come sempre poco opportuno,
ed è ancora deserto attorno al mio bisogno d’amore.